Con orari prolungati lavoro, donne più inclini a depressione
Sentirsi intrappolate dietro una scrivania, un bancone o in fabbrica non fa bene al benessere psicologico delle donne: quelle con lavori che richiedono impegno settimanale prolungato possono infatti essere più inclini alla depressione.
Lo rileva una ricerca dello University College London, pubblicata sul Journal of Epidemiology and Community Health. Secondo i risultati dello studio, rispetto alle donne che lavorano in una settimana standard di 40 ore, quelle che totalizzano invece 55 ore di impegno o più mostrano maggiori sintomi depressivi.
Lo stesso può accadere anche agli uomini, ma solo se devono lavorare nel fine settimana. Per arrivare a questa conclusione i ricercatori hanno preso in esame i dati relativi a oltre 23.000 adulti statunitensi che hanno partecipato ad un sondaggio nazionale sulla salute; hanno risposto ad un questionario standard sui sintomi depressivi che ha posto domande sulla fiducia in se stessi e l’autostima, la perdita del sonno rispetto alle preoccupazioni e la capacità di concentrarsi e affrontare i problemi della vita.
Un punteggio di 12 o superiore può segnalare casi di depressione e in media, lo studio ha rilevato che le donne che lavorano per 55 ore o più a settimana totalizzano in media 11,8, contro l’11 di quelle che hanno un impegno standard da 35 a 40 ore.
Tra gli uomini, coloro che lavorano nei fine settimana tendono a manifestare più sintomi, rispetto a quelli che lavorano solo nei giorni feriali, una volta presa in considerazione la soddisfazione lavorativa. C’è anche un risvolto positivo: le persone con settimane di lavoro molto lunghe hanno alti redditi familiari e la massima libertà sul lavoro. (ANSA)
Credits to: Ansa
Foto di Sasin Tipchai da Pixabay