[av_hr class=’custom’ height=’50’ shadow=’no-shadow’ position=’center’ custom_border=’av-border-none’ custom_width=’50px’ custom_border_color=” custom_margin_top=’20px’ custom_margin_bottom=’25px’ icon_select=’no’ custom_icon_color=” icon=’ue808′ font=’entypo-fontello’]
[/av_three_fifth]

Troppo fruttosio è come l’alcol per il fegato dei bambini

Troppo zucchero rischia di trasformarsi in “veleno” per il fegato dei bambini. Il pericolo arriva dal fruttosio, aggiunto ai cibi e alle bevande, capace di scatenare dei meccanismi simili a quelli dell’alcol. Ogni grammo in eccesso rispetto al fabbisogno giornaliero (circa 25 grammi) accresce di una volta e mezza il rischio di sviluppare malattie epatiche gravi. Lo sostengono i ricercatori dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù che hanno dimostrato i danni del fruttosio sulle cellule del fegato dei più piccoli. I risultati dell’indagine sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Journal of Hepatology. A differenza del glucosio, che può essere utilizzato quasi da ogni cellula del nostro corpo, il fruttosio può essere metabolizzato solo dal fegato, perché esso è l’unico organo in cui è presente il suo trasportatore. Lo studio è stato condotto su 271 bambini e ragazzi affetti da fegato grasso. In 1 su 2 gli esami effettuati hanno rilevato livelli eccessivi di acido urico in circolo. «L’elevato consumo di zucchero è associato a numerose patologie come obesità, diabete e malattie cardiovascolari. Ma poco si sapeva del suo effetto sul tessuto epatico» spiega Valerio Nobili, responsabile Malattie Epato-metaboliche del Bambino Gesù. (ANSA)

Prenota subito uno dei nostri servizi.

oppure contattaci subito su Whatsapp 388 6592154