Metastasi polmonari ko con la chemio caricata sui globuli rossi
Sviluppato un nuovo sistema per sbaragliare le metastasi polmonari dei tumori, che si formano nel 30-55 per cento dei pazienti oncologici in fase avanzata e contro le quali attualmente poco si può fare: i chemioterapici vengono trasportati direttamente fino ai polmoni traghettate a loro volta dai globuli rossi del paziente.
È la promessa che arriva da esperimenti resi noti sulla rivista Science Advances: ideato da scienziati della Harvard di Boston, il metodo è stato battezzato ELeCt (erythrocyte-leveraged chemotherapy – chemioterapia trasportata dai globuli rossi).
Le metastasi polmonari sono spesso l’esito di tumori in fase avanzata e sono difficilissime da trattare data l’impenetrabilità dei polmoni; soprattutto il problema è che la chemioterapia – alle dosi adatte per sconfiggerle – è tossica per il resto del corpo.
Di qui l’idea di portare i farmaci su nanoparticelle da veicolare in modo preciso al bersaglio. Ma le nanoparticelle libere non si sono dimostrate efficaci come sperato. Così gli scienziati Usa hanno pensato di caricarle a loro volta sui globuli rossi circolanti nel sangue, in modo da farle giungere dirette e in gran quantità nei polmoni (riccamente irrorati da capillari).
Il metodo si è dimostrato efficace nell’eliminare le metastasi polmonari di topolini con melanoma: la sopravvivenza dei topolini è aumentata considerevolmente perché i globuli rossi massimizzano la dose di farmaco che arriva ai polmoni, riducendo tantissimo la tossicità della chemio verso altri organi come il cuore. Si tratta di uno studio ancora preliminare ma che potrebbe portare a un nuovo strumento clinico in oncologia, concludono gli autori.
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