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Proteina “ispirata” agli squali contrasta la fibrosi

E’ ispirato a un anticorpo presente negli squali e ha avuto il via libera per la sperimentazione sull’uomo, un nuovo farmaco destinato alla cura della fibrosi polmonare, malattia incurabile che provoca cicatrici nei polmoni e un progressivo peggioramento della respirazione. Per la fibrosi polmonare non vi è cura e le terapie oggi disponibili possono solo rallentarne la progressione e alleviarne i sintomi, ovvero mancanza di respiro, tosse secca persistente e debolezza fisica. «Se c’è una lesione nell’organo, la ferita cerca di guarire sviluppando troppo collagene e provocando un accumulo di tessuto. La conseguenza è una insufficienza d’organo», spiega Mick Foley, de La Trobe University di Melbourne, che ha sviluppato la nuova molecola insieme alla società di biotecnologie AdAlta. Basato su una proteina umana costruita sul modello di un anticorpo estratto da uno squalo wobbegong del Melbourne Aquarium, il farmaco AD-114 è riuscito a uccidere le cellule che causano la fibrosi e impedire la formazione di tessuto connettivo cicatriziale nei polmoni. (ANSA)

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